Weekend a Bucarest: cosa fare e vedere nella capitale rumena

Weekend a Bucarest, via principale Bucarest

Trascorrere un weekend a Bucarest non era esattamente nei miei piani ma, complice il regalo di una cara amica, mi sono ritrovata a visitare la capitale rumena in un insolitamente caldo weekend di febbraio.

Avevo poche aspettative ma devo dire che, seppur non mi abbia rubato il cuore, Bucarest è stata una bella scoperta.

Un grande punto a suo favore è che è una destinazione davvero economica per cui, anche se non vi piacerà, non butterete via un capitale per visitarla. 

Noi abbiamo avuto 2 giorni e mezzo a disposizione, che ritengo un tempo congruo per conoscere la città e avere un assaggio dei suoi dintorni.

Se volete invece consigli su cosa e dove mangiare li trovate qui.

 

Weekend a Bucarest: l’itinerario

Giorno 1

Il nostro weekend a Bucarest è iniziato di sabato pomeriggio, dopo un pranzo veloce in una delle bakery più famose della città, Luca!

Con la pancia piena ci siamo dirette verso il centro per prendere parte a un’attività che consiglio sempre tantissimo: il Free Walking Tour.

Da quando li ho scoperti è cambiato il mio modo di organizzare i viaggi: i Free Walking Tour permettono di avere una visione d’insieme della città e della sua storia, un primo approccio per mettere a fuoco i punti salienti e far comprendere le tradizioni locali. 

Consiglio di inserirli all’inizio del vostro programma perché la guida tendenzialmente offre tanti spunti e suggerimenti che potete considerare per organizzare o adattare il resto del viaggio.

La durata varia da 2 a 3 ore ed esistono anche tour tematici che approfondiscono determinati aspetti della città.

Noi abbiamo scelto il tour con Adrian, un ragazzo rumeno innamorato della propria città.

In 2 ore abbiamo visitato il centro storico e compreso la complessa storia della capitale rumena, per anni oppressa dal regime comunista, di cui conserva le tracce nell’architettura dei suoi edifici.

Le tappe

Le tappe toccate del tour sono state:

  • Old Town: il quartiere di Lipscani, quello con tutti i locali e ristoranti, piccolo e affascinante;
  • Stavropoleos Monastery Church: una piccola chiesa situata nel centro storico, abbellita da affreschi e da un piccolo chiostro esterno, molto affascinante;
  • Palace of the Deposits and Consignments: un palazzo iconico di Bucarest, oggi sede di un’importante banca nazionale;
  • Macca-Vilacrosse Passage: una galleria che ricorda quelle di Milano e Napoli, prima era sede di negozi di lusso, ora solo di ristoranti e locali dove fumare shisha; 
  • Cercul Militar Național: palazzo di inizio 900 in stile neoclassico francese, attualmente accessibile solo ai membri delle forze militari;
  • Palace of Telephones: sede di Telecom Romania è stato per anni l’edificio più alto della città, nel mirino degli americani durante la guerra, si salvò dai bombardamenti per un errore nello sgancio della bomba che colpì l’edificio accanto;
  • Piața Revoluției: la piazza più emblematica della città, quella che conserva le tracce della storia passata, della monarchia, del comunismo e della finalmente trovata democrazia;
  • Ateneul Român: probabilmente la tappa più bella, la sala concerti di Bucarest è una struttura elegante situata al centro di un parco molto curato, tra i teatri più stupefacenti d’Europa!

Giorno 2

Per la seconda giornata del nostro weekend a Bucarest abbiamo deciso di andare alla scoperta dei dintorni. 

Se la capitale non rientrava nella mia bucket list, non si può dire lo stesso della Transilvania, meta che sognavo di visitare da tempo. 

Ovviamente il nostro è stato solo un assaggio e per scoprire nel dettaglio la zona servirebbe un viaggio dedicato di qualche giorno. 

Per ottimizzare ho deciso di prenotare una visita in giornata su Get Your Guide

Il tour prevedeva 3 tappe:

  1. Il castello di Peles
  2. La cittadina di Brasov
  3. Il castello di Bran 

1. Il Castello di Peles

La residenza estiva dei reali era l’attrazione che meno mi attirava e che si è rivelata invece essere la più bella e interessante. 

La sua costruzione iniziò nel 1873 e durò 41 anni, per una spesa totale di 216 milioni di dollari. Una follia!

Gli interni sono sfarzosi e realizzati con i migliori materiali in circolazione: ebano proveniente dall’Africa, marmi italiani, vetro di Murano e così via. 

Niente è lasciato al caso, ogni angolo è curato nei minimi dettagli e il risultato è davvero straordinario.

Per l’acquisto del biglietto si può scegliere se visitare solo il piano terra o anche i piani superiori, per ogni piano è previsto il pagamento di 50 LEI, per un totale di 150 LEI per tutto l’edificio.

2. La Cittadina di Brasov

Brasov è il primo paese della Transilvania che si incontra venendo da Bucarest. 

Il suo centro è molto contenuto e perfetto per una passeggiata di una o due ore nella via principale costeggiata da casette colorate. 

La chiesa nera in stile gotico domina lo skyline cittadino con la sua presenza imponente e la grande piazza costituisce il fulcro della vita cittadina grazie alla presenza di numerosi ristoranti e locali vivaci.

3. Il Castello di Bran

La più grande delusione di tutto il viaggio è stata la visita al famigerato castello di Dracula. 

Una turistata mal gestita e assolutamente senza alcun interesse. La leggenda del conte Dracula viene quasi ridicolizzata dalla scelta degli arredi e dalle istallazioni poco accurate e approssimative.

Dall’esterno la struttura è interessante, costruita sulla roccia in posizione rialzata, conserva un certo fascino. 

Il biglietto di ingresso viene 70 LEI, cifra spropositata se si considera che si sta per visitare un luogo che di autentico ha ben poco. 

Giorno 3

L’ultimo giorno del nostro weekend a Bucarest l’abbiamo dedicato alla visita della zona del Parlamento e al relax alle terme, vicino all’aeroporto.

Parlamento e Dealul Mitropoliei

Di poco defilato dal centro storico, l’imponente Parlamento di Bucarest rappresenta una tappa obbligatoria nella capitale. 

Affascina per le sue dimensioni: l’edificio è infatti il più pesante del mondo, nonché il secondo per estensione.

È possibile visitarlo anche internamente, ma non abbiamo purtroppo avuto tempo.

Continuando la nostra passeggiata abbiamo raggiunto la collina Dealul Mitropoliei, dove è conservato il complesso architettonico comprendente la cattedrale, il palazzo del Patriarcato e la residenza patriarcale.

La zona è molto bella e curata a differenza di altre in cui gli edifici storici si dividono la scena con costruzioni fatiscenti di stampo sovietico. 

L’ho amata molto, è stato l’unico posto che mi ha trasmesso pace e un senso di eleganza, grande assente nel resto della città.

Therme Bucuresti

Sono sincera, ero partita molto prevenuta. Dopo la delusione delle Terme di Budapest, pensavo di trovare anche qui spazi mal conservati e sporchi.

Con mia piacevole sorpresa la struttura è super moderna, pulita e, ad eccezione della zona docce/spogliatoi, decisamente migliorabile, tiene testa alle nostre bellissime spa.

Entrando sembra di finire nel mezzo della giungla amazzonica, con grandi palme che fanno da contorno a piscine riscaldate. 

È possibile scegliere tra 3 pacchetti diversi:

  1. Galaxy: prevede l’accesso al parco acquatico
  2. The Palm: comprende il pacchetto Galaxy e l’entrata nella zona termale al piano terra
  3. Elysium: permette l’accesso a tutte le aree comprese le saune e le sale al piano superiore

Nessun pacchetto prevede la dotazione di telo/accappatoio. Vi consiglio per cui di noleggiarlo in loco o di portarvelo da casa, insieme a costume ed infradito.

Nelle docce non ci sono prodotti da poter utilizzare, per cui anche qui è necessario portarsi tutto da casa, ad eccezione dei phon che sono in dotazione negli spogliatoi. 

 

Alcune considerazioni 

Nonostante Bucarest non fosse tra le città che desideravo visitare, la consiglio per coloro che vogliono avere un’idea reale di come sia un paese dell’est Europa

Sono stata in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, in Ungheria, ma forse solo la Romania e la Polonia mi hanno davvero dato l’idea di come si stesse sotto il regime sovietico. 

Due paesi diversi ma che ancora conservano le tracce di un’epoca tutt’altro che lontana.

Due paesi che hanno sofferto sotto il regime comunista, che hanno visto negata la loro libertà e che piano piano stanno dando il via a un nuovo capitolo della loro storia.